sabato 23 febbraio 2013

La storia di un inetto.


Sulla linea del romanzo di Italo Svevo, "La coscienza di Zeno", ecco i nostri racconti.



"Fidanzata o lavoro?"
di Sam:

Tiziano era un fotografo di un piccolo giornale nel suo paese in Umbria. Aveva una fidanzata, Giulia, che aveva sempre bisogno di qualcosa. Quella mattina Tiziano era al bar prima del lavoro. Finito il caffè, ha ricevuto un messaggio da Giulia che chiedeva di chiamarla. Tiziano l'ha chiamata subito e lei gli ha detto che il suo gatto era salito sull'albero. Pero', Tiziano doveva andare al lavoro perché era stato in ritardo già per quattro giorni quella settimana e se fosse arrivato al lavoro ancora in ritardo sarebbe stato licenziato. L'ha detto a Giulia e ha aggiunto che gli dispiaceva. Comunque, Giulia era una fidanzata difficilissima e ha risposto che se Tiziano non fosse andato a salvare il suo gatto, Giorgio, l'avrebbe lasciato. A quel punto, Tiziano e uscito dal bar e ha calpestato una cacca fuori sul marciapiede. "Perfetto!" ha pensato. Dopo essere arrivato al lavoro il capo gli ha detto che aveva sbagliato tutte le foto del giorno prima perché in ogni foto si vedeva il suo dito. Mentre il capo stava parlando, Giulia ha chiamato al telefono di Tiziano tre volte fino a che il capo si e' arrabbiato con lui perché non stava attento. Il capo ha detto che se Tiziano non avesse fatto le foto giuste quel pomeriggio lo avrebbe licenziato. Allora, Tiziano ha preso una decisione: lasciare Giulia oppure il lavoro? E' uscito dall'ufficio e ha messo in moto la macchina senza sapere dove andare...



"Povero Rico"
di Heather

Rico, all’età di venticinque, era un uomo molto bello con un buon lavoro con cui guadagnava abbastanza soldi per affittare una camera in un appartamento condiviso. Una notte, i suoi coinquilini volevano andare in discoteca, e lui accettò di andare con loro. Aveva la peggiore sfortuna con le donne: solo ebbe un rapporto nella sua vita, e non finì molto bene. Era più nervoso del normale e non sapeva che cosa avrebbe dovuto indossare, così passò un’ora mentre sceglieva l’abbigliamento. Finalmente, tutti uscirono, e arrivarono alla discoteca più popolare nella città. C’erano molte belle donne, e subito i suoi amici lo lasciarono per ballare con altre donne. Solo, Rico si sentiva imbarazzato e timido, e incominciò a bere molto alcool. Durante la notte, c’erano solo due donne che parlarono con lui bevendo al bar, e alla fine della notte, e quando la discoteca cominciò a chiudere, decise di chiedere a una delle donne il suo numero. Indeciso, pensò di aver visto una delle donne entrare in un taxi; così corse al taxi, girando, e entrò. Ma c’era solo una donna brutta, con alcuni denti persi, che, girando con felicità, cominciò a baciarlo. Prima di riuscire a partire, il taxi uscì all’indirizzo della donna. “Che schifo!”, pensava Rico tristemente.


"La Dolce Vita?"
di Janelle

Giovanni lavorava in una gelateria. Lui era single e aveva solo un amico che si chiamava Dante. Dante non lavorava con Giovanni ma era sempre in gelateria perché Giovanni gli dava gelato gratis. Comunque, Giovanni aveva un grande problema con il suo lavoro. Lui era paranoico che i bambini che compravano gelato da lui stavano programmando di ucciderlo. Giovanni amava il gelato e gli piaceva lavorare alla gelateria, però la sua paura era travolgente. Di solito lui provava a nascondere questo fatto. Si comportava normalmente ma, quando un bambino andava alla gelateria lui era ansioso. Spesso lasciava cadere il gelato e cominciava a sudare. Quando un bambino voleva prendere il gelato, Giovanni lo metteva troppo lontano dal bambino sul cantatore perché non voleva che il bambino fosse troppo vicino a lui. Un giorno, il capo si è accorto che Giovanni si comportava stranamente quando un bambino entrava in gelateria. Giovanni ha lasciato cadere il gelato e non poteva respirare. Dopo, lui ha provato a dare un secondo gelato al bambino, ma l’ha lasciato cadere di nuovo. Il bambino ha cominciato piangere. Il capo ha urlato a Giovanni e ha dato un gelato gratis al bambino. Il capo ha chiesto a Giovanni se c’era un problema. Giovanni ha spiegato che i bambini stavano provando a ucciderlo. Il capo lo guardava come lui fosse pazzo. Dopo, il capo l’ha licenziato. Giovanni era affranto, ma per fortuna Dante era lì. Dante ha parlato con il capo e gli ha detto che stava cercando un lavoro e gli ha chiesto se poteva avere il vecchio lavoro di Giovanni. Il capo ha accettato e adesso Dante lavora alla gelateria e Giovanni riceve gelato gratis.

Brooke
Joey guardava allo schermo e sospirò. Ha cliccato su una foto che aveva fatto due anni prima- era bella, ma non abbastanza bella. C’erano altre fotografie migliori, e Joey non sapeva se sarebbe migliorato mai. Anche se i suoi amici gli dicevano che lui doveva seguire il suo sogno di essere fotografo, non credeva a se stesso. Forse se fosse riuscito a fare le foto come il suo amico, sarebbe andato all’ academia fotografica a Santa Barbara, ma sebbene lo avessero accettato, lui non pensava di avere talento. Per quello non voleva che sua madre pagasse molto per mandarlo all’academia. Joey pensava di vivere una vita troppo facile: abitava in una bella casa, ancora con i suoi genitori. Magari fosse stato qualcuno più meritevole, che potesse fare qualcosa con la sua vita. Voleva fare qualcosa e si sentiva sempre colpevole, ma ancora, Joey si sentiva come se non potesse fare niente, come se fosse fatto di pietra. Non riusciva a muoversi.

Nessun commento:

Posta un commento