domenica 14 aprile 2013

Agli Uffizi: da Poliziano a Botticelli. Le nostre considerazioni.



-99-
Nel tempestoso Egeo in grembo a Teti
si vede il frusto genitale accolto,
sotto diverso volger di pianeti
errar per l'onde in bianca schiuma avolto;
e drento nata in atti vaghi e lieti
una donzella non con uman volto,
da zefiri lascivi spinta a proda,
gir sovra un nicchio, e par che 'l cel ne goda.

-100-
Vera la schiuma e vero il mar diresti,
e vero il nicchio e ver soffiar di venti;
la dea negli occhi folgorar vedresti,
e 'l cel riderli a torno e gli elementi;
l'Ore premer l'arena in bianche vesti,
l'aura incresparle e crin distesi e lenti;
non una, non diversa esser lor faccia,
come par ch'a sorelle ben confaccia.
(Stanze per la giostra, I)

Le figure femminili e il paesaggio primaverile di Poliziano hanno stretti rapporti con la rappresentazione degli stessi temi in Botticelli.
Nelle Stanze per la giostra ritorna il motivo figurativo della donna posta al centro di una natura riccamente fiorita, ma compare anche quello dell’amore di Venere e Marte, alla fine del libro I.
Esso attrae anche Botticelli che lo rappresenta in un dipinto del 1483. Botticelli ha probabilmente anche lasciato un ritratto di Simonetta Cattaneo, amata da Giuliano de’Medici e protagonista delle Stanze per la giostra. Infine Botticelli si è ispirato a un altro passo delle Stanze (libro I, stanze 99 e 100) per la sua Nascita di Venere.


Giovedì 11 aprile siamo state alla Galleria degli Uffizi e abbiamo osservato gli affreschi di Botticelli alla luce delle considerazioni fatte in classe sulla corte di Lorenzo de'Medici e le analisi su Il trionfo di Bacco e Arianna e Le Stanze per la giostra (cliccare QUI per l'attività).


 Le nostre considerazioni

Sam:
La bellezza nei dipinti di Botticelli non era la stessa bellezza rappresentata da Dante o Petrarca, non era una bellezza interiore. La bellezza di Venere è una bellezza fisica come Lorenzo e Poliziano hanno descritto nelle loro poesie. C’è un senso di libertà e divertimento nei dipinti di Botticelli, per esempio le tre ragazze che ballano e la nudità di Venere. Il quadro della nascita di Venere è quasi una rappresentazione esatta di Le Stanze per la giostra, e così, è evidente l'integrazione dell'arte e dei libri nella corte di Lorenzo. Gli artisti e i letterati non rappresentarono solo le cose moderne ma integrarono i classici nelle loro opere invece che solamente i santi, Maria e Gesu. Questo cambiamento è successo con la poesia: Dante scrisse dell'oltretomba e Dio, Lorenzo scrisse di Bacco ed Arianna. La "donna-angelo" non era più l'ispirazione o il centro della poesia. In tutti gli artisti c'era una rivitalizzazione dei classici con la letteratura e l'arte durante il movimento umanistico che incoraggiò la cultura Romana e Greca e i loro miti (pensa alle ninfe in Il Trionfo di Bacco e Arianna). Questo cambiamento era l'inizio della parte meravigliosa del Rinascimento.

Brooke: 
Durante il medioevo, la concezione di bellezza era di bellezza spirituale. Beatrice, per esempio, non è descritta fisicamente da Dante, anzi, è descritta come una donna-angelo. La idea di bellezza cambiò molto durante il Rinascimento. Nei dipinti di Botticelli, per esempio, si vede un esempio della bellezza fisica. Comunque, questa bellezza fisica avvicinava a dio. In “La Nascita di Venere”, Venere appare nuda ma innocente. Durante il medioevo, il corpo femminile non fu rappresentato in questo modo. L'umanesimo, studiato anche da Lorenzo de' Medici ed Angelo Poliziano, significava un ritorno ai classici. Nel periodo classico, il corpo nudo apparì molto nell'arte. Attraverso queste opere, gli artisti rinascimentali comunicarono l'idea che la perfezione del corpo umano e la naturalezza rappresentavano la spiritualità. Anche nei dipinti di Botticelli si vedono molti Dei Greci e Romani. Siccome c'era un nuovo interesse nella filosofia classica, molti artisti dipingevano la mitologia Greca e Romana nei loro dipinti. Benché la società fiorentina fosse cristiana, c'era un forte curiosità verso la antichità. Anche Lorenzo de' Medici scrisse poesie sulla mitologia e la filosofia antica. Nella sua poesia, “Il trionfo di Bacco e Arianna”, lui espresse la filosofia di cogliere il momento attraverso il personaggio di Bacco e una varietà di altre figure antiche. La vita non era più un percorso per avvicinarsi a dio, anzi, qualcosa da godere, quindi, qualcosa di valore in sé stesso. Nella sua poesia, “I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino”, anche Angelo Poliziano espresse questi pensieri. Descrisse la bellezza di un bel giardino, pieno di fiori. C'è una atmosfera dolce ma con un sentimento di malinconia perché si capisce che la vita è corta. Si vede la stessa scena nel dipinto “Primavera” di Botticelli, con la primavera e i fiori. Io amo queste immagine dei primi anni del rinascimento- sono sempre felici e dimostrano una novità. Si vede che gli artisti vogliono esplorare questa nuova strada, e che i ruoli dell'artista e l'intellettuale sono in cambiamento.

Janelle:
La concezione di bellezza nel Rinascimento era di giovinezza, natura, felicità, e bellezza fisica come i dipinti di Botticelli. Mentre l’idea medioevale di bellezza era spirituale e pesante, l’idea di bellezza per Poliziano e Lorenzo de’Medici era più fisica e c’era un senso di cogliere l’attimo. C’era un senso di celebrare la gioventù perché “la vita fugge”. La bellezza, tuttavia, avvicina ancora a Dio. Attraverso questa bellezza umana, si può raggiungere un rapporto spirituale con Dio. Mi piace molto “La Madonna” di Botticelli perché mostra questo cambiamento dalla concezione medioevale a quella rinascimentale perfettamente.

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