Lo specchio virtuale della nostra esperienza nella classe di Livello 6 a Firenze
lunedì 22 aprile 2013
Una o più Italie
La Lingua Italiana:
L’italiano ѐ derivato dal latino o latino volgare. Il dialetto italiano che
fu considerato il volgare eraquello toscano grazie ai grandi scrittori del
Trecento: Dante, Petrarca, e Boccaccio. Dante, lo stesso autore della Divina Commedia, scrisse De Vulgari Eloquentia in cui lui
descrive le caratteristiche del volgare, un dialetto attorno a cui “tutti gli altri
dialetti possono ruotare.” Mentre Boccaccio usò il volgare nelle sue opere in
prosa, sviluppando la lingua nella narrativa.
La Lingua ed I
dialetti:
L’Italia ha 20 regioni in cui
dialetti diversi sono parlati. C’ѐ una differenza fra i dialetti considerati “dialetti
d’Italia” e quali devono essere considerati “dialetti d’italiano”. Sardo,
catalano, francese, occitano, francoprovenzale, friulano, e ladino sono delle
lingue romanze riconosciute dallo stato italiano. Invece, il piemontese, il
napoletano, il ligure, il siciliano, il veneto, e il lombardo sono lingue non
riconosciute dallo stato italiano. Ci sono dialetti influenzati dagli altri
paesi perché c’erano alcune invasioni barbariche. Per esempio, il napoletano ѐ
influenzato dai coloni greci e mercanti bizantini. Altri dialetti sono influenzati
principalmente dal latino parlato dagli antichi romanizzati come il veneto. Il
lombardo, invece, ha due varianti: orientale e occidentale. Oggi ѐ chiaro che ogni
dialetto ѐ diverso e non tutti gli italiani capiscono altri dialetti.
Il linguaggio
dei giovani:
I dialetti non sono l’unica differenza nella lingua italiana, ma anche
il linguaggio dei giovani o lo slang. Quando sento alcune frasi di questo
linguaggio, sono sempre confusa. Il linguaggio fra i giovani cambia da regione
a regione. Per esempio, “andata in botta” qui a Firenze significa che eri
troppo ubriaco ieri sera, ma ho sentito che a Milano significa che hai preso il
Marijuana. “Scialla” vuol dire “tranquilla”. Ho parlato con un giovane italiano
che mi ha detto che “ganzo” (che significa “cool”) ѐ una parola “vecchia” a
Verona. Invece, “figo” ѐ più usato. Ho imparato anche alcune frasi volgari, ma
non voglio elencarle qui. Penso che sia interessante che mentre sembra che la
lingua italiana sta diventando unita, il linguaggio dei giovani a quello delle
altre età si allontani
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