giovedì 18 aprile 2013

Una o più Italie?

Progetto di ricerca conclusivo sulla varietà linguistica e culturale nel territorio italiano.
L’unità d’Italia è avvenuta nel 1861. 
Dopo 152 anni si può davvero parlare di unità nel nostro Paese?


Un articolo scritto dalla famosa giornalista, Brooke Angel

Come è evoluta la lingua Italiana dal XIII secolo ad oggi?

Dante è considerato “il padre della lingua Italiana”. Nel 1305, lui scrisse De Vulgari Eloquentia, nel quale affrontò il tema della lingua volgare. Durante il Trecento, Italia non fu ancora unita, anzi, fu divisa in molti comuni diversi ciascuno di cui ebbe il suo proprio dialetto. In questo momento, Dante già voleva che l'Italia fosse unita. Comunque, questo scopo non sarebbe stato realizzato fino al 1861. Siccome il Latino stava già scomparendo, Dante voleva scegliere un “volgare” da usare al suo posto. Questo volgare sarebbe stato usato per rendere più facile la comunicazione fra i comuni diversi. Per scegliere una lingua, cercò una lingua che fosse illustre, cardinale, ed aulica. Alla fine, decise che il toscano era il dialetto migliore. Nella sua grande opera La Divina Commedia, lui usò il plurilinguismo, quindi, prese termini da ogni classe sociale per rendere più ricca la lingua letteraria. Petrarca, invece, anche considerato un padre della lingua italiana, scrisse in un volgare molto formale. Insieme, loro svilupparono la lingua che infine sarebbe stata usata per tutta l'Italia.

Alla fine del settecento, l'Italia non era ancora unita. Dal 1796 al 1799, Napoleone, il re Francese, conquistò una parte grande di Italia. Nel 1805, divenne il imperatore e Italia diventò Il Regno d'Italia. Lui fu sconfitto tra il 1814 e il 1815. Durante questo periodo, l'Italia cominciò a sviluppare una coscienza nazionale. Al Congresso di Vienna, si iniziò il periodo della Restaurazione, la quale cercò di restaurare la situazione politica che esisteva prima dell'arrivo di Napoleone. Alla scontentezza di molte persone, l'Italia non riuscì a realizzare una Democrazia, anzi, tornò a essere governata dai nobili.

Nonostante la situazione politica non fosse ideale, la conquista napoleonica riaccese le polemiche sulla lingue. Anche se la lingua che oggi si chiama “l'italiano” non era ancora diffusa completamente, la diffusione di giornali e riviste aiutarono a trasmettere la lingua. Alessandro Manzoni era un sostenitore della lingua fiorentina, assunta da Dante e Petrarca nei primi secoli. Voleva che l'Italia adottasse abbecedari ed insegnanti toscani. Contro di lui fu Graziadio Isaia Ascoli, il cui voleva invece che gli studi e l'attività intellettuale del popolo aumentassero.

La forza che infine riuscì a riunire l'Italia non fu una democratica, anzi, Vittorio Emanuele nel 1861, divenne il primo re dell'Italia unita. A quel punto, solo il 2.5% della popolazione parlava la lingua italiana. Oggi, la maggioranza della popolazione parla l'Italiano ma esistono ancora molti dialetti che vengono usati nelle regioni diverse.

Dato che le regioni diverse hanno storie molto variate, si può parlare davvero di unità in questo paese?

Il Mio Argomento di Ricerca

Per questo progetto, una cosa che mi interessava molto erano gli atteggiamenti dei giovani verso la politica. Io ho intervistato i miei amici di varie parti di Italia. Ho chiesto anche sui dialetti e le culture diverse che si trovano nelle loro regioni rispettive. Mi sembra che ognuno abbia almeno paura della situazione attuale e che non sappia ciò che succederà con il governo nel futuro. Ho chiesto ai miei amici di dirmi quali siano i problemi più gravi dell'Italia di oggi, e poi, cosa fanno per risolvere questi problemi. Volevo sapere se loro hanno speranza per il futuro, e se pensano che i problemi contemporanei possano essere risolti.

Atteggiamenti dei Giovani Verso la Politica

I miei amici pensano che ci sia un grande problema, e che il governo non faccia ciò che dovrebbe fare. Di solito, ho amici abbastanza politici e ognuno con cui ho parlato pensa che il governo non stia facendo bene il suo lavoro. Comunque, ho notato delle differenze nel modo in cui i miei amici affrontano questi problemi.



Amici al Sud

Io ho intervistato i miei amici napoletani, Luca, Antonio, e Carlo. Loro non hanno mai avuto speranza nel governo. Non credono che il governo faccia niente per i problemi che esistono da molto tempo al sud. Comunque, sono felici! Vivono in un modo che non richiede l'appoggio del governo, e questo detto, in un modo quasi anarchico. Non hanno paura di non trovare lavoro perché non è qualcosa di aspettato! Anche se si sono laureati, non hanno un lavoro che corrisponde alle loro educazioni. Un mio amico, Antonio, che studiava la sociologia adesso fa il pescivendolo al molo. Tutti coltivano il loro proprio cibo in un orto. Non tutto, ma abbastanza frutta. Non hanno un senso di poter cambiare niente attraverso la strada normale. Loro si ribellano contro l'inutilità del governo.

Ci sono molti “edifici occupati” che non vengono più usati come negozi, siccome avevano chiuso quando l'economia è crollata. Non lavorano con il sistema, anzi, prendono tutto nelle loro proprie mani. In questi edifici occupati, c'è chi dorme sempre lì (senza pagare l'affitto), chi porta il cibo, e chi viene solo per ballare e festeggiare. C'è uno spirito ribelle ma non militare- tutti sono felici e rilassati. Secondo loro, quando il governo non aiuta, bisogna formare questo tipo di comunità.

Esistono ancora molti problemi. Siccome i miei amici non credono al governo, non lo appoggiano per niente. Addirittura non hanno comprato biglietti per il treno, e hanno riso di noi quando volevamo pagare! Inoltre, la mafia è un problema: i miei amici mi hanno detto che non comprano mai le droghe perché sono vendute dalla mafia. Mi hanno spiegato che c'è un grande spirito Anti-Mafia ed anche Anti-Fascista. Ma questo atteggiamento non manifesta a un livello del governo, anzi, la gente forma una comunità forte per vivere bene. Questo senso di comunità può essere forse una ragione per cui tutti sono tanto aperti e amichevoli- al nord, invece, ciascuno dipende più su da sé stesso. Non posso generalizzare, però, almeno i miei amici vivono così!

Amici a Firenze

Il mio amico, Alessandro, è di Pisa ma ha frequentato l'Università di Firenze nella facoltà di filosofia. Adesso, lavora per un NGO che aiuta gli immigrati. Lui sa molto sulla politica Italiana. È in generale consapevole di ciò che succede in tutta Europa e ha molta paura della situazione attuale. Anche se non è ottimista, il suo atteggiamento è che si dovrebbe fare qualsiasi cosa, anche se non ha un grande impatto. Non posso generalizzare perché lui è molto educato, però mi sembra che a Firenze, si prenda molto più interesse nella politica.

Lui mi ha detto che, come lui, ci sono molti giovani che hanno paura e non sanno cosa succederà con il governo nel futuro. Lui ha un lavoro, ma non guadagna molto. Mi ha detto che anche a Firenze, ci sono molte persone che non riescono a trovare un lavoro nella loro facoltà. Gli studenti con cui abbiamo parlato alla università hanno confermato questo.

Gli ho chiesto cosa pensa della Lega Nord, e mi ha detto che i loro pensieri sono pericolosi e razzisti. Secondo lui, alcuni problemi nascono dal fatto che c'è molta gente che guarda la televisione troppo e che crede a tutto. Questo è un problema grave perché Berlusconi è il proprietario dei tre canali più visti. Abbiamo parlato di Berlusconi a lungo. In generale, mi sembrava che lui fosse molto intelligente e ben informato su questi argomenti. Anche lui non ha molto fede nel governo, ma lavora attraverso una organizzazione per cercare di migliorare le condizioni.

Insomma, i miei amici di Firenze e quelli di Napoli hanno opinioni forti contro chi è attualmente al potere. Infatti, hanno quasi le stesse opinioni e pensano in modi simili. Comunque, le loro attitudini e le azioni che fanno sono molto diverse.

Altra Ricerca

L'articolo “L'Istat censisce gli italiani Nord e Sud a confronto” conferma che ci sono molte differenze fra il nord e il sud. Al sud, per esempio, ci sono più matrimoni religiosi (76,3%) rispetto a quei civili, mentre al nord la metà della gente sceglie il matrimonio civile. C'è anche più disoccupazione al sud. Inoltre, esistono molte differenze nella funzionalità del governo: la raccolta differenziata funziona molto meglio al nord che al sud. Nonostante queste differenze, le due zone diverse si sono avvicinate in molti aspetti negli anni recenti, forse a causa della diffusione della tecnologia e il miglioramento della comunicazione. Per esempio, la proporzione dei giovani meridionali che legge spesso libri e giornali è avvicinata alla proporzione dei giovani settentrionali. Per ciò, mi sembra che l'Italia di oggi sia più “una Italia unita” di molti anni fa, quando fu appena unita.

Conclusioni

Secondo me, il rapporto fra il nord e il sud può beneficiare a tutti. Mentre il nord offre l'industria, il sud offre altre cose. Questo confronto fra le culture diverse non dovrebbe dividere il paese, anzi, potrebbe arricchire la cultura in totale. Conoscendo persone di altre culture, si diventa più rispettosi e aperti a diversi modi di vivere. La bellezza di Italia è che ci sono tante opinioni e culture diverse! Insieme, e con molto comunicazione, i giovani di oggi possono riuscire a risolvere i problemi contemporanei.

Video-Interviste

Sfortunatamente, la mia cinepresa non funziona bene! Non ho fatto un video del mio amico a Firenze, ma ecco alcune “interviste” con i miei amici napoletani (anche fallite siccome loro non volevano fare un'intervista formale, comunque, gli ho parlato di più dopo).






Fonti




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