Progetto di ricerca conclusivo sulla varietà linguistica e culturale nel territorio italiano.
L’unità d’Italia è avvenuta nel 1861.
Dopo 152 anni si può davvero parlare di unità nel nostro Paese?
Piccola storia della lingua italiana: L’italiano è una lingua romanza, cioè una lingua derivata dal latino, la lingua che usavano gli antichi romani. Certamente Dante è il padre dell’italiano, comunque, San Francesco scrisse i testi poetici nel Duecento in volgare umbro, la sua regione. Nel Trecento Dante e Petrarca scrissero per il popolo in volgare fiorentino oltre a scrivere per l'alta società in latino. Dante scrisse il De Vulgari Eloquentia in latino dove cercò il miglior volgare italiano che potesse sostituire il latino. Quando Boccaccio scrisse Il Decameron usò il volgare fiorentino ed i dialetti adatti per i suoi personaggi come lo stile di Dante nella Commedia. Però, Boccaccio scrisse in prosa, più come la lingua parlata rispetto alla poesia. Alla fine del Cinquecento c'era più o meno un modello comune e unitario per la lingua scritta grazie a Dante, Petrarca, Boccaccio, e Pietro Bembo, uno scrittore che usò il toscano del Trecento. La lingua scritta non è cambiata molto da quel periodo; la struttura della frase, come soggetto, verbo, aggettivo è cambiata ed alcune parole non hanno la stessa definizione ancora, ma per la maggior parte, la lingua scritta di oggi sembra la lingua scritta del Trecento.
Lingue e dialetti parlati in Italia: Siccome l'Italia ha 20 regioni, minimo ci sono 20 dialetti; in realtà, l'Italia ha tanti dialetti. I dialetti d’Italia non sono solo differenti nella pronuncia, ma ci sono anche differenze con la grammatica, la sintassi e il vocabolario. Quindi, i dialetti sembrano veramente lingue differenti. Anche perché l’Italia è un paese in contatto con altre nazioni, allora, i dialetti hanno l’influenza di altri paesi. Per esempio, la Sicilia fu una parte dell’impero musulmano, ed i dialetti di Sicilia usano molte parole arabe. E’ così con le lingue del nord, il Piemonte ha la sua lingua “piemontese,” una lingua con l’influenza di francese e spagnolo. I dialetti hanno la possibilità di cambiare da città a città, come in Sicilia. Veramente, i dialetti in Italia sono destinati a morire e molti italiani non pensano di parlare un dialetto, ma credono nei dialetti di altre regioni.
Il linguaggio dei giovani italiani: Lo slang è un’altra cosa che cambia da regione a regione. Per esempio, la parola “scialla” a Roma ed a Firenze vuol dire “tranquilla,” però, a Milano vuol dire “divertente.” Oppure, si usa una parola o una frase al Sud che una persona dal Nord non capisce perché non è usato. Come in ogni paese, i giovani hanno una lingua totalmente loro. Usano le parole tagliate, usano lo slang, usano il linguaggio di “SMS.” Una professoressa a Roma ha detto che la lingua che i suoi studenti parlano non sembra italiano. Il linguaggio dei giovani è difficile perché cambia spesso. Ora una parola è “ganzo” (vuol dire “cool” a Firenze, ma “cool” a Roma si dice “fico”), ma tra poco arriva un’altra parola. Quando abbiamo parlato con Flora, ho imparato parole e frasi nuove, ma molte sembrano stupide o senza senso.
Differenze tra nord e sud: La differenza tra nord e sud d’Italia è una cosa: la vita. La vita al sud è lenta, rilassante, dà più attenzione alla famiglia. Il nord ha i soldi, la velocità, le città grandi e centrali. Una differenza per me, ma non so se è una differenza per gli italiani, è che la parte a nord di Roma fu “italiana” per più tempo rispetto alla parte sud dove ci fu uno scambio di cultura tra Italia, Grecia, Africa, Turchia, ecc.
Oggi, le differenze che abbiamo studiato sono la velocità della vita, la disoccupazione, e lo stipendio medio. Secondo me, tutte le cose differenti mostrano due tipi di vita. La velocità della vita è collegata ai tipi di lavori, agli stipendi, all’educazione, ecc. Al sud, sembra una vita come in un’isola, una vita lenta, senza problemi, senza una preoccupazione al prossimo giorno, una vita che incarna l’idea di “cogliere l’attimo.” Non sono stata a sud di Roma, ma sono stata in molti posti al nord d’Italia e lì ho visto la vita veloce. Per esempio, a Milano ed a Roma, le persone portano i vestiti belli, camminano in fretta, bevono il caffè in due sorsi. Però, queste differenze non significano due o più Italie. Gli Stati Uniti hanno cento stati, e certamente la vita Californiana è molto differente dalla vita Georgiana, tutte e due sono parti degli Stati Uniti. Anche con i dialetti, è normale avere dialetti differenti nonostante i dialetti siano quasi lingue differenti. Quando sono stata a Milano, ho avuto problemi da capire un cameriere milanese. Ma, con l’altro cameriere, ho parlato e ho capito molto bene; il primo aveva un accento difficile per me.
Interviste: Attraverso le interviste, mi sembra che l’idea di Nord e Sud Italia sia una che cambia da persona a persona. L’uomo anziano con il quale ho parlato mi ha detto che non ci sono molte differenze tra le due, però ci sono due parti d’Italia e la linea di separazione è Roma. Quando ho parlato con Popi, mi ha detto che c’è un'Italia, non più ed il sud d’Italia è la parte più italiana perché non c’è una grande influenza degli altri paesi vicini all’Italia. La mia parte preferita dell’intervista era quando Popi ha detto che chi tocca la Sardegna o la Sicilia sarebbe nei guai! Il ragazzo fiorentino aveva un’altra idea di “Una o Più Italie” perché la sua madre si è trasferita da Napoli a Firenze e lei aveva problemi quando ha provato a cercare un lavoro a Firenze.
Conclusioni: Gli italiani si sentono come una persona della loro città più di una persona dell’Italia. Ognuno ha la sua idea della differenza tra Nord e Sud. L’unica cosa su cui tutti gli italiani sono d’accordo è che Dante è stato il padre della lingua.
-Sam
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